mercoledì 23 febbraio 2011

Miss Orietta Cavendish.

Evaporata in una nuvola buia/
la tua innocenza è volata via senza aspettare/
fuori dalla porta con i tuoi capelli rossi e sciolti/
e il tuo sesso primitivo e selvaggio/aspetti/
un nuovo amore che paghi i tuoi sogni/
una barca di cristallo che entra nelle tue vene/
per un viaggio nella solitudine/
doloroso e senza ritorno/
in un paese chiamato indifferenza.
Evaporata in una nuvola buia/
la tua identità non è più tua/
potevi imparare a vivere/senza morire/
nella notte del disagio/non ti hanno chiesto/
come stavi/bruciavi/ maledettamente/ bruciavi/
spalancavi le gambe per esser libera/
ma non lo eri/tutto ha un prezzo/
amavi il tuo sesso/e lui amava te/
una fedele e piacevole ricerca del piacere.
Evaporata in una nuvola buia/
sei caduta in un vicolo con la tua barca di cristallo/
nelle vene.

martedì 15 febbraio 2011

Tempo.

Tempo
porta a noi silenzi e desolazione
mentre fuori la gente ha maschere sul viso
per incontri e giochi clandestini.
Tempo
che nutre il corpo e la mente
e tu sei alla finestra del suo cuore
ma nulla può tornare come prima.
Tempo
veloce come treni di solitudine
umana e disorientata attendono
i passeggeri.
Tempo
per l'incontro amoroso atteso troppo
a lungo ma finito troppo presto
come neve che si scioglie al sole.
Tempo
che condanna ingiustamente senza
sapere né domandare ma solo procedere
per la sua strada.
Tempo
che fa ingiallire le foglie e cadere
per un dolce riposo,in un labirinto
di naturale trapasso.
Tempo
che porta noi in un luogo
freddo dove la vita sorride 
crudele e puttana nel mattino marmoreo
e ci lascia 
senza tempo. 

sabato 5 febbraio 2011

Oceanic n°24.Ricordi lontani.

Seduto in questo paradiso inferno dal colore viola,vengono alla mente ricordi di un infanzia ormai lontana.
Sono nato in una città del Messico,più che una città direi un paese,un paese sperduto anche se tutti chiamavano questo posto city of Mars per via della polvere rossa,non mi sono mai spiegato il motivo della polvere rossa,ma tutto era rosso come il pianeta,ero bambino e la curiosità come tutti sappiamo gioca brutti scherzi,e un giorno camminando vidi un edificio a due piani e al centro un insegna nera con una scritta in bianco DEPOSITO DI DIO,solo gli adulti potevano entrare,sono stato giorni interi a spiare,e gli adulti entravano,i loro visi erano frastornati e confusi quasi in preda all'ira.
Non potevo più resistere dalla curiosità,e un giorno entrai,spinsi la porta con la maniglia di ottone a forma di testa di drago,ero dentro,
c'erano delle panche ma non era una chiesa,solo panche e sedie messe in circolo,erano passati pochi minuti da quando ero dentro,tutto era immerso nel silenzio,ero curioso di sapere cosa servisse un DEPOSITO DI DIO, i minuti passavano,poi un sibilo prese il posto del silenzio,divenne assordante,cercai di tappare le orecchie con le dita,decisi che era il momento di uscire,anzi di fuggire,ma era troppo tardi,fui investito da un onda di calore che mi scaraventò fuori,svenni e per parecchie ore rimasi in uno stato comatoso,al mio risveglio un gruppo di persone erano intorno al mio letto,in casa mia,io non sapevo cosa rispondere alle loro domande.
Era passato un mese e mi ero totalmente ripreso,incontrai un anziano in strada,mi parlò di quello che era capitato e mi disse di non rifare la stessa esperienza,e che quello non era un luogo per bambini ma solo per adulti,e mi disse che la gente andava lì per far uscire tutte le loro paure, l'odio,l'ira,l'egoismo,la rabbia e tutte le negatività,feci una domanda,ma Dio in tutto questo cosa c'entra?
l'anziano rispose che forse qualcuno per scherzo aveva tolto una lettera,quello è un DEPOSITO DI ODIO e non un DEPOSITO DI DIO,e ancora prima di proseguire la sua strada l'anziano mi disse,ragazzo lascia perdere e vai per la tua strada,forse un giorno anche tu avrai bisogno di entrare lì,ma non ora.
(Testo dedicato alla fata Dea.)