venerdì 19 novembre 2010

Oceanic n°22.L'altra isola.Seconda e ultima parte.

La notte è arrivata e noi siamo pronti, io con la mia maschera di morte e magia,e loro, i camminatori del buio vestiti per un rito di guerra preparano le armi sulle zattere e canoe,partiamo, il viaggio è lungo,dal centro della foresta viola si alzano le anime del silenzio e ci seguono ci guidano in questo viaggio,sembrano tante lucciole.
I camminatori del buio sono molto agguerriti,io sento già l'odore del sangue,con la mia maschera di morte e magia,il mare è una tavola color cenere,l'aria inesistente,remata dopo remata la tensione sale,
la fretta nelle mani ti sorprende nel toccare le armi,al centro dell'altra isola si vede un bagliore,e sulla spiaggia un enorme falò,forse ci stanno aspettando,rido di gusto con il mio coraggio alleato di una sinistra paura,una maschera di morte e magia.
Dalla parte a sud dell'altra isola si alza una nebbia che copre in pochi attimi tutta l'isola rendendola invisibile, inesistente,rallentiamo,e procediamo con cautela,la nebbia sta andando via,le anime del silenzio danno voce al nostro timore,manca poco alla vendetta,una maschera di morte e magia.
L'alba è giunta,e noi siamo arrivati,scendiamo dalle imbarcazioni,tutto sembra già vissuto,entriamo nella foresta,decidiamo di dividerci,percepisco delle strane sensazioni,qualcosa che non convince il mio intuito,andiamo avanti,e anche qui la vegetazione e fitta,ora una nebbia entra e nulla è visibile,non vedo più i camminatori del buio,il panico è totale,cerco di calmare gli uomini,la nebbia va via,tutto è come prima,ho forti dubbi sulla riuscita di questa impresa,una maschera di morte e magia,decido di fermarmi e con me prendo 10 uomini e decido di tornare alla spiaggia,dico agli altri di aspettare il nostro ritorno.
Arrivati alla spiaggia dove abbiamo lasciato le canoe e zattere,noto che non è più visibile l'isola di Zamoras,il punto da dove eravamo partiti, la paura è un animale selvaggio che entra in te senza chiedere permesso,torniamo dagli altri uomini,sulla destra un particolare non sfugge alla mia vista,è la spiaggia del granchio nero,
entriamo nella foresta anche questa è viola per via dei fiori,salgono i dubbi,avanziamo e arriviamo ad un punto che io conosco bene è la piana rotonda dove vivevano le fate e dove io ho incontrato Dea,e lei mi ha riportato in vita,questa è la foresta viola e l'isola di Zamoras.
Molti misteri fanno parte della natura,e quello che è capitato è uno di questi,forse un vuoto temporale,un salto nell'iperspazio ci ha fatto vedere o catapultare nel nulla,un viaggio senza partire e senza tornare,dove tutto è come prima,con la mia maschera di morte e magia.
I camminatori del buio si sono resi conto di quello che è avvenuto,un viaggio senza andata e senza ritorno.
Ora non resta che dividerci ma dico a loro che spero presto di incontrarli ancora,con la mia maschera di morte e magia.
L'oceano è nel mio sangue e bolle come una tempesta che non trova pace, e io vado avanti.
(Dedico il mio testo a Dea.)

 

domenica 14 novembre 2010

Oceanic n°22.L'altra isola.Prima parte.

Alle volte mi sveglio al mattino e vedo una luce vicino a me, è
una luce particolare ha una tinta lattiginosa,quasi spettrale,è la
mia anima che torna nel suo involucro,dentro me.
Perso in questo deserto verde e viola,vago senza una meta precisa,
in compagnia del mio fedele amico,il coraggio.
In lontananza sento il lento salmodiare di persone,vado a vedere,
sono i camminatori del buio,decido di incontrarli,ma prima devo fare una cosa,con delle bacche di una pianta sconosciuta al mondo terrestre dipingo il mio volto in loro onore,è una maschera di morte e magia.
Arrivo al loro campo con le braccia al cielo in segno di pace,hanno gradito il mio dipinto sul viso,una maschera di morte e magia,in questo preciso momento loro stanno facendo un rito,mi spiega il loro capo,un rito per far cadere in un tranello gli abitanti dell'isola vicina,il capo mi spiega i motivi del rito,un mese prima una delegazione di strani personaggi era arrivata sull'isola di Zamoras con strane macchine che galleggiavano sul mare,presero le donne e i bambini e li portarono via,ora loro erano pronti con delle imbarcazioni di fortuna ad andare sull'altra isola,per vendicarsi e capire,sentendo la storia e conoscendo il loro percorso non posso non chiedere se hanno bisogno di una mano,loro sono contenti del mio gesto,i camminatori del buio sono un popolo vincente,e fanno i complimenti per il mio trucco sul viso,una maschera di morte e magia,non resta che stabilire il tutto e andare sull'altra isola,il capo mi dice che conosce la storia degli Ikal e della loro fine,è contento di questo e mi dice che sono riuscito a dare voce alle anime del silenzio,si sentono le voci e le anime vagano libere,e aiutano chi ha bisogno,senza nulla in cambio,come una maschera di morte e magia.
(Testo dedicato alla Fata Dea.)

sabato 6 novembre 2010

Albergo stanza n°12.

E quando arrivi desidero
ardentemente incendiare le tue voglie.
Posseduti dalla forma invisibile
negli angoli estesi della stanza.
Corpo pallido morbido come il velluto,
mi sono perso dentro al tuo bagliore,
labbra umide delicate accolgono le mie
dita esperte.
Come cavalieri dal ritorno dal lungo viaggio
le sensazioni salgono e penetrano le
nostre anime nell'unione,
dove tutto ha un inizio e una fine.
Gioia soave e purificatrice,bellezza di luna
accogli il mio corpo con grande
estro,l'arte amatoria è magia e illusione,
dove tutto è evanescenza,brevi attimi
seppur intensi,come un giro in giostra.
Fuori la notte dentro di te il sole,
un ritmo lento stravolge i corpi
e ora la stanza è piena di luce.
(Dedicato a:B-C-B-M.)