sabato 28 novembre 2009

Oceanic 14.Dea.Seconda parte.

Frainteso,no,noi fate siamo immortali caro Achab,ma ci sono delle regole da rispettare,non per la nostra moralità,ma per un fatto genetico.
Lei è venuta con te perché ti amava,e non per gioco e sapeva il rischio che se fosse rimasta incinta,poteva morire,è stato un atto d'amore,senza regole.
Incinta?????
Si, è andata così.
Non ha più senso la vita per me,senza lei,il dolore che ho dentro è come una tigre ferita che non mi da pace.
Ieri siamo andate al centro della foresta viola e con il nostro rito l'abbiamo messa a riposare per l'eternità,al collo aveva le tue collane.
Vorrei morire,non è colpa tua Achab,era destino che finisse così.
Vieni con me Achab,devo farti vedere un fiore,il tuo fiore e il fiore di Dea,mi portarono una bellissima bambina,bianca come la neve,era un amore,gli stessi occhi di Dea,vuoi sapere il suo nome,certo,bene,il suo nome è Luce,dopo giocherai con lei,ora vieni,devo parlarti del mondo nuovo e di come riuscire a penetrarlo.
Tu Achab,devi riuscire ad arrivare a uno stadio elevato di conoscenza suprema,devi espandere la tua mente oltre i confini dell'ignoto,senza freni e inibizioni.
Tu sei il prescelto,l'unico in questa isola che può farlo,e non è un caso che sei arrivato in questo punto della foresta viola.
Guarda con i tuoi occhi dentro queste lenti,sono cristalli dell'isola di Zamoras,guarda e dimmi quello che vedi,lo spettacolo che vedevo era unico e sorprendente,vedevo un paesaggio pieno di ogni ben di Dio,le persone vivevano il totale armonia,persone di razze differenti vivevano in pace e amore,tutti uniti,strade dai mille colori,in alto nel cielo vedevo tre soli non molto grossi,la gente cantava,i bimbi giocavano nel verde,animali correvano liberi anche quelli feroci,ma non esisteva violenza,di nessun genere,il nuovo mondo era governato dagli anziani, i saggi,quello che vedevo era bellissimo,il mio cuore era leggero per tale visione,ma tornando alla realtà sprofondavo nelle tenebre,non avevo più la mia Dea.
Quello che ho visto è molto bello,certo,è il nuovo mondo,e dovrai riuscire nell'impresa Achab,sento un sibilo mi giro una sensazione fredda,umida e bagnata mi..............

martedì 24 novembre 2009

Oceanic 14.Dea.Prima parte.

Mi alzo,ho deciso parto,Dea forse ha bisogno di me.
Prendo un sentiero poco battuto,questi sono come i sentieri delle nostre vite,sali,scendi,cadi,ti rialzi,o rimani impantanato per tutta la vita.
Vado avanti senza ostacoli,ma una sensazione di malevolenza era entrata in me,lucida e senza passione.
Non sono sicuro, ma forse sono passati 10 mesi da quando ho lasciato Dea e la piana rotonda.
Il tempo trascorso con lei,era come in una nuvola dorata e profumata,Dea la sua bocca un cuore disegnato,rosso vivo,pulsante vita,e io mi sono perso dentro di lei.
E cammino...............
La tristezza è entrata in me,senza biglietto da visita,una forza invisibile mi avvolge e respinge,vuole farmi cambiare idea,ma io continuo,vado avanti.
Stanco,Sporco,i capelli molto lunghi,e la barba lunga.
Dentro di me è sempre presente la tristezza,ora è venuta a trovarmi anche sua sorella,la malinconia.
Una parte di me è felice di rivedere Dea,l'altra parte è nel buio totale,e non capisco.
Un sentimento antico e puro come l'amore vero ci ha uniti,e io torno da te per sempre.
I momenti passati con Dea tornano alla mente,i canti,la foresta viola,le corse,i nostri giochi,il canalone e l'amplesso di fuoco.
Sottili e malvagi demoni,invadono il sentiero,senza sfiorarmi,ma pronunciano parole di lingue antiche,forse un invito,a cosa,mah.
Sono arrivato,un aria triste avvolge la piana rotonda,vedo le fate,mi riconoscono.
Una fata anziana mi viene incontro,mi saluta,buon giorno Achab,sei arrivato tardi,Dea non è più con noi,è andata via,è morta tra atroci sofferenze.
No,no,non può essere vero,il dolore che ho dentro mi devasta,un desiderio di morte,
la mia,entra nel mio cuore,e invade la mente.
Pensavo a voi come fate immortali,ma forse,io ho .................

sabato 21 novembre 2009

Visione n°8.

I predicatori del bene,sorridono e camminano
su pavimenti nuovi,immacolati.
Uno school bus passa,i bambini guardano dai vetri
i loro occhi sono fessure,senza luce.
é arrivato il buio,strani esseri escono,e plasmano ogni cosa
che toccano.
Una luce invita a giocare con il mondo,senza catene.
Il dolore è il pane quotidiano,e si trascina
come un vecchio
principe,ancora vitale.
Metallo fuso,polvere di ossa,sangue ovunque.
Un sogno nato male percuote il sesso,senza ostacoli
in vetrine illuminate da candele nere.
L'odore della carne è invitante,e aspetta i credenti del male.
(Dedico il mio scritto a:M-A-G-D.)

domenica 15 novembre 2009

Oceanic 13. L'antro e la stanza luminosa.

I ricordi si fanno confusi e torbidi,come acque fangose,alle caviglie.
Cammino,sento il respiro della natura,si confonde con il mio,si presentano e diventano amici.
Il verde e il viola di questo posto magico sono sposi,come un matrimonio Wicca con molte sorprese.
Il rumore dei passi sulle foglie,ha un che di mistico e rituale,i suoni che vengono fuori sembrano parole pronunciate al contrario.
Cerco un posto riparato per la notte,scendo un canalone,con molta vegetazione,
mi corico e mi rilasso,dormo.
Mi giro verso nord,vedo un antro lo passo entro dentro in gran silenzio,al suo interno
una donna bellissima,dai lunghi capelli neri guarda su un banco da lavoro una mappa stellare.
Mi sente arrivare,si gira e mi dice,sei arrivato,ti stavamo aspettando,vieni,vado con lei
mi porta in una stanza molto luminosa,dove un altra donna anche lei bellissima,direi da perdersi,è contornata da nani di ceramica,usa un sestante per misurare l'angolo di elevazione di un oggetto celeste sopra l'orizzonte.
La donna con in mano il sestante si gira e mi guarda dicendo,sai chi siamo noi due,rispondo,no,noi siamo le portatrici del vento che ti serve per entrare nel nuovo mondo.
Guardo bene questo posto,mi sembra di essere già stato qua,l'antro e la stanza luminosa,locandine di vecchi film alle pareti,palle di vetro su tavoli di alabastro rosa,e alambicchi sparsi.
Voglio sapere i loro nomi,e lo chiedo.
I nani di ceramica prendono forma e ora sono in movimento,sono diventati bambini che ridono,le due donne bellissime sono ora dei mostri che vengono verso di me,una voce di una terza persona che non vedo,una voce cavernosa da oltretomba,pronuncia due nomi,Alemairn Iàniltef,Alemairn Iàniltef,Alemairn Iàniltef.
Si apre una porta,un uomo vestito da tricheco entra strisciando,porta un vassoio,le due donne ora mostri si fermano,nel vassoio una busta,è per lei Achab mi dice,prendo la busta e la apro e leggo,Dea è in pericolo è ora di andare.
Un boato taglia l'aria,noooooooo,sono sveglio,che sogno,devo decifrarlo,ho capito,devo tornare alla piana rotonda,devo trovare Dea e..............
(Dedico il mio scritto alla mia Dea,la fata Dea.)

mercoledì 11 novembre 2009

Albergo stanza n°5.

Sfogli i ricordi, come velluto antico,dal tuo cuore.
Con il tempo tutto va via.
Un vento tagliente come lame nuove,spazza e pulisce
ogni cosa,ma non il male,ancorato come tendone da
circo,che non illude e non cambia mai.
Il venditore ambulante è all'angolo della strada
con i suoi giochi nuovi,un sorriso sguaiato,
vende il bene,ma non è per tutti ,ha un prezzo elevato.
Nasce un liberatore bello e ridente,ma non viene riconosciuto
dal popolo.
Nevrosi imbavagliata dalla solitudine.
Antiche ombre mi fanno un cenno per seguirle.
La tigre nella stanza invasa dal buio,aspetta di essere presa.
La signora dagli occhi iniettati di sangue acrilico passa per la via.
Nella stanza delle bambole indifese è entrato un nuovo giorno.
Tu sei il mio fuoco,io sono il tuo braciere.
Il tuo sesso caldo come lampadina accesa,è in attesa.
Un fulmine entra nella stanza di questo albergo di Parigi.
Tremi e sudi in questa danza selvaggia,di corpi nudi,
al ritmo del rumore dei tuoni.
Paradiso cannibale,inferno carnale.
Un labirinto per perdersi tra i sensi umidi e sciolti
nell'incanto dell'amore.
Il tempo è il peggiore ladro della vita.

venerdì 6 novembre 2009

Visione n°7.

Seduto,lungo la via,osservo.
I gatti in amore giocano,nel silenzio e nell'incanto dell'aurora boreale.
Due amanti e un legame che si scioglie come nodi da prestigiatore.
A un passante,chiedo a te da bere sono una fonte esaurita.
Luna ho visto il sole entrarti dentro,e io ero il sole.
Le persone corrono,e non ascoltano,e quando arrivano, dicono,siamo arrivati,
la vita è come un gioco a premi.
L'acrobata è all'angolo,e aspetta il suo turno per fare l'amore con il vuoto.
Giochi di luce in questo giardino surreale,accompagnano il giorno
vestito di nuovo,per incontrare la notte languida,e gonfia di misticismo.
Un cerchio metallico non fa uscire i pensieri,le menti come barattoli sotto vuoto
non trovano uscita,e sono in attesa.
Disteso e perso, non so quante volte ho maledetto il giorno
e la luce, per avermi fatto visita.
Il male torna e non mi sorride,si presenta a me, ma io già lo conosco.
Tu sei lontana farfalla rossa di vetro e catrame,e aspetti solitaria.
(Dedico il mio scritto a,G-I-G-P.)

domenica 1 novembre 2009


Grazie Alda Merini,per il tuo lavoro,è servito a molti,alle persone come me.
Grazie a te sono riuscito a vedere cose che prima non vedevo,e non sentivo dentro.
Oggi alle 17.30 sei andata via,in un altro mondo,per un ultimo viaggio.
Per molto tempo la tua non è stata una vita facile,ma è stata anche una bella vita,per le tue poesie.
Quando ti leggo il mio cuore gioisce,e si apre.
Ritirati nel tuo sogno,e chiudi la tenda.
Addio Alda e grazie,sarai sempre nei nostri cuori.